Mia figlia Selene è appena tornata da un viaggetto dove è stata ospite di amiche universitarie a Padova. Una delle amiche frequenta il corso di laurea DAMS, discipline delle arti, della musica e dello spettacolo.
Vista la sua passione per la fotografia si è intrufolata in una lezione per gli studenti del terzo anno.
Alla domanda del prof. “cosa avete fotografato?” vedeva facce che si nascondevano o davano risposte vaghe. Lei moriva dalla voglia di mostrare le sue foto, ma doveva stare zitta ( in quel frangente era una clandestina).

Una delle studentesse racconta di una sua foto scattata con una reflex a pellicola. Il prof. era felice che c’erano ancora puristi al corso ma quando domanda la ISO del rullino che ha usato la ragazza risponde con un “240” che chissà da quale anfratto del cervello sarà uscito fuori.
La conclusione che ha tirato fuori è che di fotografia ne sapeva più lei che i ragazzi del terzo anno. Probabilmente aveva letto più libri, seguito più tutorials,  scattato più foto e condiviso più immagini di loro.
Discutendo con altri ragazzi del corso di grafica di stampa digitale, di materie e superfici si è accorta della completa ignoranza nelle scuole in merito a questi argomenti. Pensano solo a volantini e manifesti che impaginano con Photoshop disconoscendo completamente l’essenza della grafica vettoriale.

La mia seconda figlia Marzia sta frequentando all’Università di Macerata un corso che lei ama, le scienze dell’educazione. Lei ha scelto questo corso, lo sente suo, e ci sta mettendo passione nel seguire le lezioni, nei weekend ci racconta delle lezioni e commentiamo insieme gli argomenti trattati.
Pur avendo questa visione dello studio anche lei ci racconta di tante sue amiche e amici che hanno scelto facoltà solo per il fatto di andare all’università ed avere una laurea.

Non voglio generalizzare, ma anch’io ho parlato con diversi professori universitari ed ho tenuto qualche breve lezione in diverse facoltà. La situazione è la stessa. Sia che ci troviamo al politecnico di Milano che alla facoltà di design di Ascoli Piceno.

La domanda finale è: “Se i ragazzi di un corso passionale come il DAMS rispondono in questa maniera cosa ci dobbiamo aspettare dai giovani aspiranti avvocati, dottori e ingegneri?”

L’amica Serena in una interpretazione fotografica di Selene

1 thought on “Studenti e passione

  1. Gli aspiranti avvocati ne son milioni e sai perché? Per soldi, oggi conta più questo che una passione, oggi valgono più le monete delle aspirazioni… Oggi le idee sono soppiantate dai pezzi di carta che attestano che è stato fatto questo e quell'altro!! Siamo tutti ossessionati dall impossibilita di trovare un lavoro, siamo fissati con la crisi, studiamo tutti per avere un futuro certo e che forse non ci piace.. Tutti dimenticano che per studiare ed avere successo bisogna amare ciò che si fa, bisogna crederci e forse permettersi il lusso di sognare!
    Pochi credono in quello che fanno e pochi lo amano, ma la chiave è questa 😉
    Io amo quello che studio e lo faccio con passione, quasi non mi pesa, questo mi permette di inseguire il mio sogno anche se molti lo danno per irrealizzabile.. E anche se poco creativo questo te lo dice chi studia giurisprudenza e ama quello che fa!!!
    (nonchè amica di tua figlia Selene ) Bianca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *