Oggi, con la prova orale, si è concluso l’esame di maturità di Matilde, la mia terzogenita, che dopo questa ultima fatica dovrà decidere quale strada percorrere per il suo futuro.

Dopo aver scelto la busta n.3 con l’immagine di un tema ecologico, ed aver declinato i vari collegamenti con poeti, formule matematiche e scientifiche e spiegazioni in inglese, spagnolo e tedesco è passata alle slide.

La sua presentazione in Prezi ha stupito la commissione, facendola giudicare come la migliore presentazione di tutto l’istituto. Nelle slide raccontava in forma visiva ed emotiva le varie attività che la sua classe aveva vissuto esternamente alla scuola come le gite istruttive e l’alternanza scuola lavoro.
Proprio raccontando questa attività, si sentiva nella sua voce una energia diversa. L’interpretazione di un personaggio all’interno del museo aveva fatto emergere attivamente la sua passione per il teatro e la connessione emotiva con il suo pubblico.

Probabilmente è stato questo che ha determinato un ulteriore approfondimento da parte della presidente della commissione.

Gli chiede se aveva svolto altri lavori e lei ha replicato che in questo momento sta “maneggiando” le pagine social di alcune persone che hanno attività commerciali facendo in effetti la “social media manager”. Tutta la commissione è rimasta basita dall’evoluzione e la nascita di lavori “strani” che da parte loro non erano concepibili o gestibili da una diciottenne.

La seconda domanda su questo tema era sui diritti e doveri dei lavoratori.

Matilde ha risposto non ripetendo a memoria gli articoli della costituzione ma ha semplicemente detto: “ognuno ha il diritto di scegliere il lavoro che più gli piace.”

Risatine di sottofondo e spiegazione spiccia dei diritti e doveri di ogni lavoratore, compresi i diritti e doveri di ogni studente come quello di non poter scegliere di rimanere a casa e non andare a scuola o farsi firmare le giustificazioni dalla mamma.

Avrei voluto prendere la parola e difende Matilde che ha semplicemente detto quello che per lei è un dogma che ha da sempre assorbito in tutti i discorsi che vive nella sua famiglia:

— Il diritto di scegliersi il lavoro che più piace, che si ama, da fare con entusiasmo e dedizione —

Questo non era nel programma ministeriale. C’erano le regole grammaticali e la letteratura tedesca, la chimica, la fisica, il DNA, le formule matematiche, lo spagnolo, l’inglese e tante altre nozioni che verranno probabilmente dimenticate nell’arco di qualche mese.

L’emotività, le relazioni sociali, il problem solving, lo spirito di iniziativa e la ribellione non fanno parte del pacchetto formativo, tantomeno quello di orientare i ragazzi verso un lavoro derivato dai propri talenti e passioni.

Sono stato presente a tutte le prove di maturità delle mie figlie. Lo schema è sempre quello. Domande e relative risposte.

Ai ragazzi viene dato il bollino “maturi” ma la scuola continua ad essere sempre più ammuffita.

Vorrei di cuore cambiare questo stato di fatto. Credo sia arrivato il momento.

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