Verso la fine del 1984 mia sorella Rosangela mi chiese di disegnare la grafica per il manifesto di un veglione danzante che stavano organizzando con i suoi compagni del 5° scientifico di Vittoria.

Preparai la bozza e andammo insieme ad una agenzia pubblicitaria di Comiso, la Esseemme pubblicità. Ricordo benissimo l’espressione di Tonino Sisto, Roberto Mugnieco e Salvatore Iemolo, i titolari dell’azienda, che vedendo la bozza mi fecero una domanda diretta:”ma tu, cosa fai nella vita?”.

Risposi che studiavo matematica a Catania e che la grafica era una mia passione. A questo punto mi arrivò una loro richiesta inaspettata: “cerchiamo un grafico e lunedì faremo una selezione”.

Lunedi mattina ero pronto per la sfida. Mi dissero che sarebbe arrivato un cliente molto esigente ed era la terza volta che faceva il briefing in agenzia per la creazione di un manifesto per un convegno sull’ecologia. Le volte precedenti aveva scartato tutte le ipotesi grafiche proposte e il mio elaborato, la mia idea, sarebbe valsa il posto di lavoro.

Arrivò un signore di mezza età, ben vestito e con un buon lessico. Mi spiegò che nel suo convegno si sarebbe parlato della urbanizzazione eccessiva con la spazzatura sempre presente voleva che nel manifesto ci fosse un accenno al disastro ecologico sui mari, ed anche un accenno al nucleare e che in mezzo a questa negatività fosse presente in forma grafica anche un barlume di speranza.

Non mi persi d’animo e iniziai subito a lavorare. Decisi per un composizione al carboncino di una discarica piena di elementi tecnologici come televisori o elettrodomestici che sovrastava una città con palazzi di cemento che dava sul mare e nello sfondo una nuvola che richiamava un fungo nucleare e sulla destra un gabbiano in volo, il barlume di speranza tanto richiesto dal sig. Frasca.


Quando vide la bozza iniziò a complimentarsi con me per aver saputo restituire in una sola immagine i temi del convegno. La sua felicità era riflessa negli occhi dei titolari dell’agenzia che finalmente si erano liberati del difficilissimo cliente.

Grazie a questa locandina mi offrirono il posto di lavoro.

Sliding doors. Continuare a studiare matematica e attendere un lavoro o lasciare gli studi e iniziare da subito a fare qualcosa che si ama ed essere pagati per farlo.

Ho fatto la mia scelta e dopo 38 anni ne sono ancora estremamente felice.

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