Nell’ultimo periodo ho avuto modo di incontrare tantissimi ragazzi dell’universitá ed ancora di più delle scuole superiori. In particolare quelli che hanno aderito al progetto ICI Istituto Cultura D’Impresa di Ascoli Piceno. Un progetto che cerca di portare la cultura imprenditoriale ai nostri ragazzi immersi in questo mondo isolato e distante che è la scuola attuale.

Gianni Silvestri, presidente di questa associazione, afferma che il presupposto non è certo il capitale, bensì l’approccio mentale. Ogni ragazzo non deve mai abbandonare un sogno al solo pensiero di non essere all’altezza di una grande sfida, ma deve coltivare il suo talento ed impegnasi per realizzarlo.

Insieme a Gianni, alla dottoressa Simona Flammini ad altri amici imprenditori, artigiani e consulenti abbiamo definito una programma sviluppato con argomenti attinenti al desiderio di far scaturire una scintilla di imprenditorialità giovanile, far si che capiscano che con le loro idee possono fare strada e costruirsi autonomamente il proprio futuro. In questo progetto il mio compito era quello di far emergere delle idee creative illustrando tecnologie ed esempi di successo.

Con i ragazzi sono molto schietto: ho detto a priori che chi voleva seguire la lezione per i soli crediti poteva firmare ed andarsene. Volevo con me persone propositive con la voglia di fare qualcosa di diverso. Ho detto inoltre che il vero problema sarebbe emerso quando uscivano dalla scuola ed iniziavano il volantinaggio dei loro curriculum. “Perchè una azienda dovrebbe scegliere te?” “Cosa ti contraddistingue dagli altri 100 tuoi coetanei che hanno lasciato il loro curriculum prima di te?”. Domande che dall’analisi della loro postura lasciavano intendere che il canale di comunicazione era aperto.

La gamification è stata alla base del mio intervento, con una divertente presentazione con tanto di rana bollita che ci preparava al momento del workshop Old+old=new. Un metodo derivato dagli studi della Distrupt Innovation di Luke Williams che avevo giá usato con centinaia di artigiani tecnologici a Viscom, nei corsi in Roland e in giro per l’Italia.

Nella costruzione dei gruppi di lavoro rompevo le loro barriere sociali ricombinandoli e dividendoli dalle varie scuole di provenienza. I risultati sono stati straordinari. Tantissime le idee innovative scaturite. Anche se alcune idee erano giá presenti nel mercato, altrettante avrebbero senso di essere adottate per costruirci sopra una impresa.

La cosa più bella è stato l’entusiasmo dei ragazzi, l’aver pensato fuori dalle scatole, uscendo dagli schemi imposti dalla scuola. Lo dimostrano le testimonianze che mi sono arrivate via Facebook o tramite gli altri canali di comunicazione digitali usati dai ragazzi ma tabù per tantissimi professori.

“Grazie mille per le parole che ci ha regalato ieri, Grazie per la bella esperienza e il potenziale che questa serba in se.. Grazie perchè questa almeno per me,non so altri,sembra una bella possibilità di ampliare non solo noi stessi ma tutti quanti.. ampliare la conoscenza,le aspettative,la curiosità e la crescita di ciascuno..è incredibile come con poche gentilezze si possa fomentare cosi tante vie..”
Sabina

“Il mio cervello è stato tanto attivo da ieri sera per vari storming di idee. Pian piano dobbiamo attivarci e diventare piccoli artigiani”
Luca

Sino a quando riceverò commenti come questi continuerò imperterrito nel cercare di portare aria di rinnovamento alle scuole italiane. Ed insieme a personaggi come Salvatore Giuliano, oggi giá attivo con incarico ministeriale, o la professoressa Alessandra Rucci di Ancona che sta rivoluzionando la scuola portandola ad un modello più vicino a quello che tutti noi desideriamo, sperando di arrivare a quanto espresso da questo bellissimo video dello Spaziopin.

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