Nel 1997 mi trovavo alla fiera del libro di Torino per illustrare i software Corel a supporto della creatività. Durante queste giornate mi venne in mente di elaborare un progetto dove una icona della cultura pittorica come il dipinto “la camera di Vincent ad Arles” del grande Van Gogh. 

Oltre a ridisegnare la camera in 3D in una sorta di fotorealismo volevo integrare al suo interno la tela incompleta che riprendeva la stessa camera. Una sorta di ridondanza, di passaggio dalla pittura al 3D dall’incompletezza alla completezza.

Questa mia idea era una modalità per coinvolgere e rendere partecipe l’osservatore che oltre a vedere l’opera incompiuta si ritrovava in una sorta di intimità creativa con l’artista.
Tra le varianti riuscii a realizzare un anaglifo da vedere in 3D con gli occhiali blu e rossi ed anche un minisito in VRML ossia Virtual Reality Modelling Language, un sistema ormai morto e sepolto che 20 anni fa ci consentiva di entrare (faticosamente) in monti virtuali estremamente poligonali.

Di questo progetto non trovo nessuna traccia come del file 3D realizzato con CorelDREAM 3D che volevo prendere e caricare su SketchFab per godere dell’immersione totale in VR ottenibile con questa piattaforma che perfettamente si interfaccia con tecnologie come Google Cardboard, Oculus Rift, Samsung Gear, HTC Vive o direttamente dal web come potete vedere da soli in questo splendida riproduzione. Vi assicuro l’esperienza di immersione con un visore è veramente magnifica.

In questo post nel blog di Sketchfab l’artista israeliano Ruslan3D spiega come ha realizzato questo suo progetto che ha avuto in me una sorta di deja-vu riportandomi alla stessa scintilla creativa che ho avuto ben 20 anni fa e che oggi riprende vita in un altra dimensione ancora più coinvolgente e realistica.

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