Chi si avvicina alla stampa 3D senza un background specifico e decide di stampare qualcosa, ha due alternative: scaricare un file già pronto o crearlo autonomamente. Qualsiasi sarà la scelta, il neofita avrà a disposizione una serie di servizi online che riescono mediamente a soddisfare la sua richiesta.

Per quanto riguarda i software di disegno online ne avevo discusso nel post “come diventare makers” dove elencavo pregi e difetti di alcuni dei servizi, gratuiti e non per aspiranti modellatori 3D.

Alcuni dei servizi di condivisione file 3D online come Thingiverse erano stati chiamati in causa nel mio post “10 utilissimi oggetti da stampare in 3D”. Oggi questi servizi sono aumentati a dismisura e mi rendo conto che è arrivato il momento di elencarli in un post riepilogativo che mi prometto di scrivere al più presto.

Esiste una via di mezzo tra il disegnare da zero un oggetto 3D o scaricarne uno realizzato da qualcuno che a volte non risponde alle proprie esigenze. Il ponte tra questi due mondi si chiama configuratore e sarà sempre più utilizzato in ogni ambito della digital fabrication. Ci sono circa 1600 configuratori di diversa tipologia che risolvono, tramite interfacce ben congegnate, qualsiasi tipo di esigenza. 

Nel nostro caso analizzeremo un servizio che ha già qualche annetto di vita e fa parte dell’Autodesk Lab, il laboratorio della sperimentazione aperta di Autodesk.
Il progetto si chiama Shapeshifter che nella lingua inglese indica un mutaforma, ossia un essere umano in grado di cambiare il proprio aspetto ed assumere quello di un’altra persona o di un animale.
Nel nostro caso Shapeshifter ci consente di disegnare forme complesse regolando dei semplici cursori che modificano in tempo reale oggetti e template in ciò che vogliamo realizzare.
Scegliendo il template seashell, modificando alcuni parametri tra cui il pattern di superficie
otteniamo questo complicatissimo modello 3D che possiamo scaricare immediatamente in formato OBJ o STL.

Dopo aver caricato il modello nel software per la nostra stampante 3D, come nel mio caso con Monofab Player AM per la Roland ARM-10, ho potuto avere tra le mani una splendida conchiglia traforata, ben più bella rispetto il classico fischietto o vaso tipici di chi inizia a stampare in 3D.

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