Venerdì 4 novembre, al Viscom Talk del 2011 presentai per la prima volta al pubblico il seminario “Quando i clienti fanno WOW!” dove introducevo non solo i concetti base del guerrilla marketing ma tante altre forme impattanti di comunicazione non convenzionale e sopratutto presentavo al mondo il wow-meter, il primo misuratore di wow!

Questo studio era nato da una sorta di esigenza dovuta ad un continuo appiattimento della forme di comunicazione di base realizzate dai nostri artigiani tecnologici. Mi ero proposto di illustrare ai partecipanti come le forme di comunicazione tradizionali possono evolvere fino a diventare una comunicazione WOW!, capace cioè di colpire realmente la persona e di rendersi subito riconoscibile tra il mare di messaggi che ogni giorno cercano di catturare la nostra attenzione.

Prima di esporvi tutte le tesi del wow enunciate in questo seminario vorrei raccontarvi la genesi e l’evoluzione della stesura.

Storia del WOW!

A me piace collezionare link, foto e ritagli di ciò che trovo interessante e particolare. Nel caso specifico avevo individuato e messo in lista una serie di pubblicità realizzate con tecniche di guerrilla marketing. Ad esse avevo inserito dei parametri di valutazione per misurarne l’efficacia.

Alla raccolta si aggiunge la curiosità nel cercare di approfondire l’argomento. Lo studio sulle misurazioni dell’efficacia dei media mi portò al lavoro di Paul Baker del Wisconsin Center for Education Research con lo studio “Measuring the Effectiveness of Interactive Media” oltre questo, un alro spunto molto importante arrivò dal direttore di Total Active Media Martijn Arts che in una sua presentazione aveva appunto inserito dei parametri per valutare ogni campagna pubblicitaria. Nella sua analisi i parametri di valutazione erano:

  1. cheap
  2. surprise
  3. different
  4. active
  5. places
  6. buzz

Ricordo che durante il volo per Milano dove insieme a Mario Picchio dovevamo illustrare alla commissione Viscom presediuta dal Andrea Boaretto, professore del politecnico di Milano, autore del libro “Marketing reload” ed esperto in multicanalita, insieme agli altri relatori, il nostri rispettivi seminari per Viscom feci vedere a Mario la mia bozza. Quando lui vide il sistema dei parametri gli brillarono gli occhi e disse: “questa è una cosa bellissima, perchè non realizziamo un figometro? Potremmo creare un misuratore di figosità! . Mario pensava di dividere i sei elementi in gruppi di tre nei due assi cartesiani dividendoli per elementi dimensionali e sensoriali. L’idea di avere uno strumento di misura era bellissima, lo schema risultante per come avevo in mente di trasferire questo concetto non era altrettanto efficace.

Iniziai subito a lavorare per il “figometro” cercando un corrispettivo riferimento iconografico. Ma, come potete ben capire il nome non offriva grandi alternative e passai subito a lavorare per il Wowmeter che dopo alcune varianti arrivò alla facilmente alla sua versione definitiva.

Come potete ben immaginare la presentazione alla commissione fu un grande successo e per la versione definitiva cambiai piattaforma di lavoro usando per la prima volta il software Prezi che consentiva di ottenere un effetto wow anche nel declinare la presentazione stessa.

Per una fase interattiva del seminario serviva misurare degli esempi di comunicazione visiva da parte della platea. In un primo momento avevo pensato alle sei palette ma erano complicate da far usare in maniera veloce. L’idea finale fu quella di avere un cartoncino con una mano che in una facciata indicava il pollice verso l’alto (in verde) e nell’altra il pollice verso (in rosso). Volendo poi lasciare ai partecipanti un sommario di quanto avevano assistito il cartoncino si trasformò nella prima e quarta di copertina di un libricino che riassumeva l’esposizione.

Dopo aver inviato alla nostra agenzia Hammer il testo e le immagini per creare il libricino mi inviarono un PDF per l’approvazione. Questa bozza mi fece andare su tutte le furie. Chiamai subito Mariella e gli dissi: “ma hai letto quanto c’è scritto in questo testo che avete impaginato?”.  Io parlo di wow, di cose straordinarie, eclatanti, meravigliose e mi consegnate una impaginazione opposta ai concetti espressi che voglio trasferire. La seconda bozza era già un buon compromesso a quello che fu la versione definitiva consegnata a tutti i partecipanti del seminario con annesso un rettangolino in PVC rigido per rendere fisico l’effetto Wow della scanimation mostrata verso la fine del seminario.

Cerco di farvi rivivere il seminario riassumendo i concetti che ho cercato di legare in questo studio che ancora oggi attira adepti del gruppo Facebook “quelli del wow!” dove continuiamo a condividere idee ed esperienze wow!

Vi includo la presentazione originale del 2011 che continua ad essere attuale a 5 anni dalla sua prima stesura.

Raccontando il WOW!

L’inizio di ogni esposizione pubblica, come ho già spiegato nel post dove analizzo come deve essere realizzata una presentazione, deve essere basato sul marcare lo status quo. In questo caso l’idea è stata quella di usare il filmato “The Monkey Business Illusion” di Daniel J. Simons.

Questo video veniva utilizzato per analizzare il grado di attenzione dei partecipanti. Con questo pratico esempio vi accorgerete anche voi che la nostra attenzione è limitata dalla quantità di stimoli che il nostro cervello può elaborare.

Il professor Bruce Lipton in una sua ricerca su quello che lui definisce “epigenetica” dice: “Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso. Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo. Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi – un bit è uno stimolo nervoso – al secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce.”.

La comunicazione visiva di grande formato, per come è sviluppata adesso, non fa parte degli stimoli prioritari. I 40 bit al secondo non comprendono questo tipo di informazione. Se guidi devi stare attento al pedone, alla macchina che sta frenando in ritardo e a tanti altri fattori che eliminano dal nostro discernimento le comunicazioni pubblicitarie.

In pratica questo tipo di comunicazione non funziona più. E’ come se venisse cancellata dal cervello.

Ci sono invece cose che invece rimangono nella nostra memoria come questa pubblicità tainlandese che ha fatto decuplicare le vendita di una bevanda usando un solo cartellone pubblicitario in una piazza.

Questa tipologia di comunicazione viene chiamata Guerrilla o Ambient Marketing proprio perchè come un guerrigliero Ninja arriva inaspettata e ci colpisce alle spalle catturando la nostra attenzione e entrando senza bussare nella nostra memoria.
Una delle mie passioni è legata allo studio del funzionamento della memoria. Il primo approccio è arrivato da un libro di Roberto Vacca del 1982 “come imparare più cose e vivere meglio” dove in meno di 20 minuti ho messo in pratica l’esercizio di memorizzare nella memoria a lungo termine più di venti nomi di oggetti leggendoli una sola volta. A questo hanno seguito una serie di libri e corsi come quello di Matteo Salvo, o di Gianni Golfera. Nella mia libreria uno scaffale è dedicato a questo argomento.

Tutte gli studi convergono nell’affermare che la nostra memoria registra e cattura informazioni a lungo termine se sono presenti alcuni elementi chiave come esagerazione, movimento, associazione inusuale e coinvolgimento emotivo.

Giusto per farvi rendere conto della veridicità di questo postulato, vorrei che vi soffermaste per un attimo a ciò che successe nella giornata dell’11 settembre 2001 e rispondeste a queste domande:

  1. Com’era la giornata?
  2. Chi vi ha chiamato per darvi la notizia?
  3. A chi avete chiamato per primi?
Non stupitevi se a distanza di 15 anni nella vostra memoria siano ben vividi questi ricordi. La memoria a lungo termine, vista la presenza di Esagerazione (grattacielo, grandi aerei), Movimento (Aereo, grattacielo che crolla), Associazione Inusuale (aereo che impatta su un grattacielo), e per finire Coinvolgimento emotivo ha marcato questo ricordo in maniera indelebile.

Nel caso della comunicazione pubblicitaria, per analizzarne l’efficacia, ho pensato di aggiungere anche il posizionamento e l’economicità, sostenibilità o se vogliamo condensarlo un un elemento semplice da divulgare potrei indicarlo come “fattore umano”.

A questo punto serve uno strumento per misurare l’efficacia dell’attrazione derivata dall’uso degli elementi chiave: ecco a voi il wowometro, il nostro wowmeter!

Come funziona il wowometro?
In base a queste domande

  1. E’ Esagerato?
  2. Ha Movimento?
  3. Si Differenzia?
  4. Ti emoziona?
  5. E’ posizionato bene?
  6. Ha del fattore umano?

Ad ogni risposta positiva assegnate un punto o spostate la freccia in senso orario per passare dalla condizione di informazione cancellata dal cervello ad una situazione di talk, di semplice chiacchiericcio, per finire al top, a tutte e sei le risposte affermative che vi portano ad un pieno di WOW!

Durante il seminario portavo una vasta serie di esempi per comprendere meglio la veridicità di queste affermazioni. Esempi di applicazioni wow che potete anche voi gustare da questa immensa galleria di guerrilla marketing.

Per fare le cose esagerate avete a disposizione i vostri plotter di grande formato ed un sacco di
strumenti, utensili e materiali che fanno parte della cultura da artigiano tecnologico. Parliamo di materiali economici, di oggetti presenti nella vita di tutti i giorni.

Per quanto riguarda il posizionamento, quando realizzate una qualsiasi applicazione sapete già dove andrà e quindi potete studiare la maniera migliore per dare efficacia alla comunicazione stessa analizzando la sua posizione tramite google map, street view o altri strumenti che consentono una immersione digitale nell’area di destinazione.

In fase di progettazione potete sfruttare le varie modalità per creare una “associazione inusuale” al vostro design. Come ci insegna il grande Munari“La più elementare manifestazione della fantasia nasce, forse, dal capovolgimento di una situazione, dall’uso dei contrari, degli opposti, dei complementari”.

  • Capovolgimento situazione
  • Moltiplicazione delle parti
  • Affinità visive
  • Cambio colore
  • Cambio di luogo
  • Cambio di moto
  • Cambio di materia
  • Cambio di funzione

Sono alcuni degli elementi sui quali lavorare per assegnare il punto alla voce “associazione inusuale” del nostro wowometro.

L’elemento più difficile, ma più intrigante, per catturare l’attenzione e accendere il cervello è il movimento. Possiamo dare movimento tramite la meccanica con meccanismi, leve da applicare ad elementi della grafica. Possiamo usare sistemi ottici come il lenticolare, o luminosi come i LED, le animazioni di insegne luminose, usare monitor con contenuti animati di quel mondo che oggi conosciamo come Digital Signage, o usare videoproiettori per animare superfici inusuali come palazzi, chiese ed altro in quella bellissima arte del 3D projection mapping quì rappresentata in un video di Filippo Rotondi dello Studio AIRA.

Una delle strade più interessanti per “animare” la nostra comunicazione è l’uso dei “gingilli”. La parola “gingillo” deriva dal termine inglese “gizmo” usata per questo scopo da Bruce Sterling nel suo saggio “La forma del futuro” .

Sterling parla di una evoluzione cruciale in atto: quella dal gingillo tecnologico all’oggetto-SPIME (un nuovo tipo di oggetto conversazionale, appunto) e quella parallela dal destinatario-utente all’intermediario (colui che interagisce in modo conversazionale con i nuovo oggetti-SPIME).

E’ un qualcosa che immerge il consumatore in una “esperienza” che trascende dalla semplice vista, coinvolge, interagisce in maniera dinamica. Un “gingillo” può essere Arduino ossia una piccola scheda elettronica che rende facile realizzare tanti incredibili progetti, il tutto senza dover diventare un ingegnere elettronico. Questo uno degli esempi che abbiamo realizzato durante il corso Arduino dove ci eravamo prefissi di ottenere dei manufatti Wow!

Altro gingillo può essere la Realtà Aumentata “AR” per dare dinamica o nuova vita alla stampa tramite uno smartphone. Se volete provare questa esperienza provate a scaricare questa nostra App per Android e puntare la fotocamera nel disegno della bussola.

L’importante è applicare questi concetti nelle produzioni di ogni giorno. Non fermarsi a guardare ma saltare i recinti. Bisogna andare oltre. Bisogna essere dei pionieri o meglio degli Artigiani Guerriglieri.

Molte agenzie pubblicitarie o studi grafici continuano a proporre depliant, manifesti, oggetti convenzionali che ci appaiono come un vecchio esercito che marcia unito e compatto, forte della sua storia, forte della sua presenza massiccia ma ignaro che sta per essere attaccato da alcuni temerari.

Gente creativa che usa le mani, la creatività, la tecnologia e la conoscenza della materia in nuove forme di comunicazione molto più impattanti, molto più funzionali.

Iniziamo a cancellare dalle nostre proposte carta e rettangoli. Sono due elementi che il nostro cervello cancella a priori, a prescindere dal contenuto. Iniziamo a tener conto dell’esagerazione, del movimento, dell’associazione inusuale, del coinvolgimento emotivo del posizionamento e dell’economicità in ogni lavoro che andiamo a proporre.

La comunicazione non convenzionale, quella che ti fa fare WOW! non sarebbe tale se non fosse audace, spericolata, veloce e un pizzico incosciente.

Abbiamo una formula per misurare l’efficacia, non c’è tempo per testare, ci vogliono solo coraggio e rapidità di riflessi.

Creando WOW!

A grande richiesta, dopo la prima esposizione di questi concetti, abbiamo pensato di tenere un corso di due giorni per analizzare insieme tutto ciò che è stato illustrato nel seminario e realizzare concretamente le idee che faranno fare wow a qualsiasi cliente. 

Più che un corso, un workshop operativo, un laboratorio dove la materia e le idee si fondono insieme per sperimentare alcune tra le più inusuali applicazioni realizzabili con la stampa digitale e con strumenti a vostra disposizione. 

  • Lenticolare 3d, morphing, flip,
  • Anaglifi
  • Anamorfismo
  • Qr-code
  • Realtà aumentata,
  • Realtà virtuale
  • Meccanismi per “animate”
  • Progettazione interattività con arduino,
  • Animazioni da vetrina
  • 3D Projection mapping
  • 3D in slicing o in papercraft
Sono alcuni degli argomenti che ho discusso in questo blog in diversi post ma che in questo workshop sono stati applicati nel lavoro reale. Una banale richiesta di un cliente che da usuale, tramite il wowmeter viene analizzata e usando i sei elementi, trasformata in straordinaria.

Ad oggi il wow e il wowometer è stato presentato a più di 3000 persone in eventi come
  • Viscom 2011
  • Creativiy Day – Milano 2012
  • Creativity Day – Roma 2012
  • Viscom Regional – Roma 2012
  • Woworkshop – Sede Roland 2013
  • Idea Collection – Cosenza 2014
  • Expo della pubblicità – Catania 2014
  • Carlos Sign – Bosnia 2015
  • Muster 2015 – Sede Roland
  • MB Office – Roma 2015
  • Fespa European Print Conference – Milano 2015
  • KD Meeting – Merano 2016
  • DPE Creative Evolution – Milano 2016

E’ stato presentato in diverse nazioni e tradotto sia in inglese che in francese  ed è diventato argomento di conversazione e di studio per tanti studenti di design, grafica e comunicazione che hanno realizzato tesi di laurea includendo questo studio che consente a chiunque di analizzare e migliorare l’efficacia della propria comunicazione visiva.

Che tu sia un adepto del wow o un neofita, in ogni caso, dopo aver letto tutto questo, non mi resta che augurarti: Che il wow! sia con te!”

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