Mia figlia Selene mi conosce bene. Conosce la mia passione per i libri, per la fantascienza, per i misteri, per il cinema e sopratutto per tutto ciò che è WOW, fuori dall’ordinario.

Il suo regalo per il mio 50° compleanno riassume tutte queste passioni con un oggetto ormai datato: un libro, che apparentemente non ha niente di wow, ma che se rielaborato nella giusta maniera diventa un esperienza straordinaria.

Il libro in questione, o meglio il progetto si chiama “S.” ed è stato partorito da uno dei geni di questo millennio. J.J. Abrams, creatore di LOST, di Alias ed anche colui sta lavorando al nuovo episodio di Star Wars ed altre mille fantastici progetti.
Il testo del romanzo è a cura di Doug Dorst e la peculiarità è quella di avere nelle mani un vecchio libro “La nave di Teseo”, proveniente da una biblioteca, figuratevi che c’è anche il timbro, le date di consegna e l’etichetta adesiva con il numero dello scaffale.
Il libro oltre avere le pagine ingiallite è pieno di note a margine e di fogli, cartoline, mappe e tanti altri elementi che serviranno a vivere questa esperienza.

Le note sono di Jen e Eric, due studenti che non solo commentano il testo ma aggiungono mistero alla già misteriosa trama del libro scritto da un altrettanto misterioso autore, W.M. Straka e tradotto da F.X. Caldeira che non si sa se sia lo stesso Straka con un suo pseudonimo.

La lettura non è semplice, ma chi è abituato al multitasking si ritroverà a rimbalzare da una sottolineatura ad una serie di commenti scritti in periodi diversi ed eventuali oggetti a corredo di quanto descritto nei vari commenti a margine. Sono ancora all’inizio dei primi capitoli ma vi assicuro che è molto coinvolgente.
I fogli, cartoline, mappe, ecc. hanno una loro posizione specifica. Mia figlia Matilde sfogliando il libro stava spostando dei fogli inserendoli in altre pagine. Fortunatamente da questo link si riesce a risalire alla posizione dei svariati oggetti presenti nel cofanetto.
L’emozione che si prova leggendo questo libro è forte. Si entra nella lettura a più livelli ed ognuno rinforza il precedente.
Una cosa simile l’avevo provata leggendo un libro di Andrea Camilleri “La scomparsa di Patò” (uscito anche in film nel 2010) che narrava una intrigante storia avvenuta durante una rappresentazione teatrale solo ed esclusivamente attraverso lettere, manifesti e comunicazioni varie.
Un solo consiglio, non azzardatevi a comprare la versione Kindle. Il digitale viene sconfitto dal fascino del feticismo restituito da questo capolavoro che chiamare “libro” mi sembra assolutamente riduttivo.

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