A Rieti, nell’Umbilicus Italiae, ho partecipato ad un evento dove, insieme a Roland e alle periferiche di desktop fabrication, continuiamo a diffondere la cultura dell’artigianato digitale, quello che noi chiamiamo “Artigiano Tecnologico”

Oltre ad incontrare vecchie conoscenze come Filippo Moroni di Solido3D e Mario Catini di Social FabLab, e la dinamica Enza Bufacchi, presidente di CNA Rieti, ho avuto modo di conoscere di presenza e di apprezzare Michele Mezza
Michele Mezza, giornalista Rai, opinionista di processi socio tecnologici, docente di percorsi cognitivi. E’stato inviato del Giornale Radio in Urss e in Cina. Nel 1993 ha collaborato al piano di unificazione del Gr; nel 1998 ha elaborato e allestito il progetto di RaiNews 24. 
A questo evento presentava la sua ultima fatica, un libro dal titolo evocativo: “Avevamo la luna”

“Avevamo la Luna? La luna come simbolo atavico di un futuro felice e vincente. Come emblema di un possibile ,nuovo, rinascimento. Una Luna che ancora oggi ci tenta con il suo inafferrabile ammiccamento. Innovazione, creatività, ma anche studio e fatica.”Michele afferma che la bottega artigianale era l’università del Made in Italy, e che chi americani con i makers devono supplire un buco che noi colmiamo egregiamente con i nostri artigiani, cultura a loro mancante.

Per uscire fuori dobbiamo superare il livello di sazietà. Oggi, il tessuto dell’artigianato si avvicina ad un terreno diverso dal suo terreno originario, il digitale si avvicina sempre di più. Olivetti è il testimone che il digitale è nel nostro DNA. 

Tra il 1962 e il 1964 eravamo la prima potenza tecnologica. Natta con il nobel per la plastica, la prima centrale termonucleare, i primi satelliti, il computer in una stanza di Olivetti.

Noi Italiani non siamo fatti per il lavoro materiale. Siamo per le idee. Olivetti dice che il PC è la fine di una catena che passa dall’artigianato. Questo lo dice nel 1964. Stesse cose che dirà Jobs nel 1984. Venti anni dopo. Il 31 Agosto del 1964 il nostro paese viene evirato tecnologicamente. Olivetti viene venduto alla GE. Nessuno difende questo patrimonio. La democrazia non difende niente.

La forza motrice non sarà la fabbrica ma il sapere. 


Come potete ben capire sono entrato subito in empatia con Michele, ho acquistato immediatamente il suo libro e, smartphone accanto,  ho iniziato a divorarlo appena rientrato a casa. Il libro è un ottimo esempio di crossmedialità. Video, foto, approfondimenti e forum sono fruibili con la miriade di QRCode presenti nelle varie pagine del tomo.
Un libro che consiglio a tutti e … credetemi, non lo faccio solo per la splendida dedica che ho ricevuto da Michele! Contiene tante belle storie raccontate in maniera straordinaria e sopratutto ci fa riflettere tantissimo per mettersi in moto e far sì che non ripetano gli stessi errori del passato.

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