Cos’è la felicità? Negli Stati Uniti e in molti Paesi industrializzati viene identificata spesso con il denaro. Per identificare il benessere di una nazione viene usato il PIL (Prodotto Interno Lordo) ossia il valore totale dei beni  di un paese  e servizi prodotti in un anno, destinati al consumo o all’esportazione .

Ma il piccolo regno del Buthan alle pendici dell’Himalaya la pensava diversamente.Il Governo dello stato asiatico del Bhutan decide di considerare prioritaria nel suo Paese la FIL, cioè la Felicità Interna Lorda, invece del PIL. Il nuovo approccio misura lo sviluppo economico analizzando nuove variabili, non solo materiali. La pace, il benessere psicofisico, il rapporto con la natura.

Il Dalai Lama è un convinto sostenitore della FIL: «…sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali. Penso ad una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza. Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità».

 Dello stesso parere  Josè Mujica il Presidente dell’Uruguay che decide di vivere modestamente nella casa di sempre e di donare il 90% del suo stipendio ai poveri, ed indica come scopo del venire al mondo la… felicità.

“…Veniamo alla luce per essere felici. Perché la vita é corta e se ne va via rapidamente. E nessun bene vale come la vita, questo é elementare. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per consumare un plus e la societá di consumo é il motore, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, appare il fantasma del ristagno per ognuno di noi. Ma questo iper consumo é lo stesso che sta aggredendo il pianeta.


Queste cose che dico sono molto elementari: lo sviluppo non puó essere contrario alla felicitá. Deve essere a favore della felicitá umana; dell’amore sulla Terra, delle relazioni umane, dell’attenzione ai figli, dell’avere amici, dell’avere il giusto, l’elementare.

Precisamente. Perché é questo il tesoro piú importante che abbiamo: la felicitá!”

C’è chi, come lo psicologo Shawn Achor, sostiene che la felicità è una fonte di produttività. Noi crediamo di dover lavorare per essere felici, ma se fosse vero il contrario?

Ciò che stiamo scoprendo è che non è necessariamente la realtà a modellarci ma è la lente attraverso cui la tua mente vede il mondo che modella la tua realtà. E se possiamo cambiare quella lente, non solo possiamo controllare la nostra felicità ma possiamo cambiare ogni singolo esito nello studio e nel lavoro.

Buon 2013, buona felicità a tutti e iniziamo il 2013 con un esercizio. A partire da oggi, per 21 giorni, scrivere 3 cose positive che ti sono capitate nella giornata.

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