Pasqua, festa di luce, di rinascita, dei giorni che si allungano.
Pasqua è l’energia che ci da la consapevolezza che è possibile cambiare il nostro status, da ciò che eravamo a quello che potremmo essere.
La Pasqua è l’aspettativa di andare oltre, di raggiungere la meta, di arrivarci dopo l’affanno di una corsa.
Questo è quanto traspare nelle varie manifestazioni in giro per la Sicilia.
Ad Acate, mio paese natio, il Venerdì Santo si concentra buona parte delle manifestazioni popolari. Si inizia la mattina con la “sciuta” di Gesù in croce e della madonna da un altra chiesa.
Dopo l’incontro al centro del paese Gesù viene messo in croce in piazza Calvario dove al tramonto il gruppo teatrale rappresenta la passione di Cristo.

Nei paesi limitrofi molte attività si concentrano nei giorni seguenti. A Comiso la domenica tutti pronti per la “sciuta” (uscita) dalla chiesa dei due simulacri (quello di Gesù Risorto e della Madonna Maria Santissima Annunziata, che indicano il ciclo immanente della nascita e della morte) che si avviano per il paese. Le due statue a più riprese si incontrano e si allontanano velocemente fra gli osanna della folla,dopo che due bambini vestiti da angeli, con abiti fedelmente riprodotti secondo la tradizione catalana del ´600, hanno intonato il ” Regina Coeli”. Queste “paci” si ripetono davanti ad ogni chiesa. Più attesa è certo quella “ro strittu”, che ha luogo davanti la Chiesa Santa Maria delle Stelle da sempre chiesa “rivale” dell´Annunziata. A notte alta l´ultima pace in Piazza Fonte Diana e un grandioso “juocu ´i fuocu” (fuoco d´artificio).

Nella vicina Scicli la festa dell’Uomo Vivo. La festa ormai ha raggiunto una notorietà nazionale grazie alla canzone omonina scritta dal cantautore emiliano, Vinicio Capossela.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *