Kevin Shigenoya , uno dei responsabili vendita della Roland Dg Corporation, durante un nostro meeting, ha raccontato una storia che mi ha colpito nel cuore. Una storia semplice con un messaggio che fará riflettere.

“Nel mondo ci sono tantissimi parchi divertimento. Uno dei piú importanti è quello di Disney che è presente in America, in europa ed anche in Giappone precisamente a Tokio. Pur essendo distante 400 km. da Hamamatsu, Kevin con sua moglie e la piccola figlia decidono di visitare il parco. Partono il mattino presto di una domenica con il treno Shanghanze che in tre ore li porta alle porte di Disneyland.

Giornata bellissima, ulttmo acqusto di caramelle e poi dritti a casa.

Il lunedi, nel primo pomeriggio, Kevin riceve una telefonata dalla moglie che, sconvolta, dice di aver trovato del metallo nelle caramelle aquistate nel parco. Kevin, furioso, chiama il servizio clienti Disney che, per discutere del problema sono disposti a mandare una persona l’indomani mattina. Kevin ribatte che durante la giornata è impegnato in ufficio. La Disney concorda di andare a casa di Kevin alle 18.

Il giorno dell’appuntamento, prima di lasciare l’ufficio, Kevin riceve una chiamata dalla moglie che, con voce fievile, dice che il metallo trovato nelle caramelle era un pezzo di una sua otturazione. Troppo tardi. L’addetto era ornai in arrivo.
Suona il campanello di casa e l’impiegato Disney inizia una serie scuse con genuflessioni alla maniera giapponese consegnando una scatola piena di regali disney . Kevin si scusa a sua volta spiegando l’abbaglio con intenzione di rimborsare il viaggio e disturbo dell’impiegato. L’impiegato dice a sua volta che possono tenersi gli omaggi e che non ci sono problemi di sorta. Spiega inoltre che ogni caramella venduta nel parco passa attraverso un metal detector e quindi era impossibile che ci fosse del metallo.”

Potevano dirlo a telefono e chiudere la questione invece hanno preferito far percorrere 400 km ad un impiegato, fuori orario di lavoro.

Perché?
Il tocco umano ha prevalso sulla tecnologia. Solo conversando con persone si chiariscono i dubbi e i problemi.

Kevin è stato toccato nel cuore.
Da quella volta è andato altre 3 volte a Disneyland Tokio. La sua percezione del marcho Disney è cambiata radicalmene.

Il tocco umano ha prevalso qualsiasi altra forma di comunicazione. Colpendo dritto nel cuore.

2 thoughts on “I concept, i touch

  1. Volevo scrivere qualcosa di serio riguardo a questo post molto interessante, ma quando ho letto “Anche a Disneyland leggono il blog di Giovanni Re” mi sono ribaltato dalla sedia. 😀 😀 😀

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