Uno degli argomenti che mi affascina di più e che cerco di includere durante i miei corsi o seminari è legato alla trasformazione della materia prima, elementi a valore quasi nullo, in qualcosa di impattante, di straordinario, di wow!, ad alto valore aggiunto.

Quasi tutti gli artigiani tecnologici con i quali sono in contatto realizzano volantini. Il volantino è un elemento a basso costo con una efficacia comunicativa molto bassa e limitata all’area di azione dove verranno distribuiti.

Molti clienti chiedono il volantino perchè pensano che sia l’unico modo per fare comunicazione in quanto non conoscono il lato wow della stampa digitale. A volte è molto difficile far comprendere che tutto dipende dal grado di attenzione o coinvolgimento nei riguardi della comunicazione. Se la stessa diventa interattiva allora siamo sicuri che creerà un solco indelebile nella sua memoria.

Per rendere più tangibile questo discorso ho ripreso un vecchio progetto origami per realizzare una t-shirt da un foglio di carta ed ho stampato la grafica per far sì che piegando il foglio si ottenesse il risultato che vedete nella foto.

L’anonimo e strano volantino, piega dopo piega, inizia a prendere forma dalle tue mani. L’esperienza scaturita da questa operazione fisica è superiore a qualsiasi tipologia di comunicazione stampabile sulla superficie del volantino. Il risultato finale ti rende partecipe e creatore dell’oggetto. E’ lo stesso effetto di quando montiamo un mobile IKEA, è come se lo avessimo creato noi. La bellezza del fare, l’esperienza interattiva applicata in oggetti standard come un volantino ne rimappano la propria efficacia e rendono un fogliettino di carta in un elemento memorabile. 

Da questo link potete scaricare il file PDF con la grafica e le istruzioni di piegatura.

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