Qualche giorno fa ho ricevuto il Samsung Gear VR che in combinazione con il Samsung Galaxy Note 4 ti permette di vivere esperienze di realtà virtuali molto coinvolgenti. Il primo impatto è legato all’estrema qualità e ampiezza di spettro visivo. La risoluzione del display del Galaxy Note4 è di 3840 x 2160 pixel, nettamente superiore a quella di Oculus  Rift che ho subito comparato a questo device. I menù e l’interfaccia, derivati dall”esperienza Oculus, consentono di immergersi nelle varie modalità di fruizione in maniera semplice ed immediata. Vedere un film 3D comodamente seduto sulla luna o vivere uno dei trailer in una delle nuove forme di intrattenimento a 360° che arriveranno con questi device ci fa comprendere che c’è un grande lavoro da fare sopratutto per chi si occupa di generare contenuti esperenziali.

Una delle cose che ho sperimentato sin da subito è stata l’ideazione di una sorta di percorso virtuale con foto sferiche create sia con PhotoSphere che con altri software panoramici. Questa, per esempio è la foto sferica degli spazi del nuovo Roland Creative Center che ci stiamo preparando ad allestire. Per coinvolgere i progettisti, li coinvolgo in una passeggiata virtuale all’interno dei nuovi spazi e questa esperienza vi assicuro che è decisamente più emozionante che vedere una semplice piantina.

Come discusso con Massimo Temporelli del TheFabLab Make in Milano, durante la lezione alla Samsung Academy , una delle altre applicazioni che stiamo allestendo con il Samsung Gear VR sarà fruibile nei nuovi spazi del Creative Center dove con questa tecnologia faremo visitare in maniera virtuale tutti i Roland Creative Center sparsi in tutto il mondo.

Tra una sperimentazione e l’altra, navigando tra i menù del Gear VR ho trovato la funzione fotocamera pass-through che consente di attivare o disattivare la fotocamera posteriore del Samsung GALAXY Note 4 per guardare al di fuori del Gear VR. In pratica era come non aver indosso nulla in quanto stavo vedendo la realtà esterna attraverso la fotocamera. Quì è arrivata la scintilla dove ho pensato che questo strumento era molto più potente di quanto immaginavo. La fruizione di contenuti digitali in sovrapposizione alla realtà, tipica di tecnologie come  i Google Glass era adesso alla portata di mano. Bastava aggiungere del codice in questo strumento per entrare nell’altro mondo della realtà aumentata.

Come succede spesso, l’intuzione è gia realtà. Sfogliando l’ultimo numero di Wired, trovo due articoli che confermano i miei pensieri. Il primo è un articolo dell’amico Leandro Agrò dal titolo “Se il “Make in Italy” partisse da qui?”. dove Guido Romeo spiega come la creatività del design italiano possa avere una rilevanza impattante in questa nuova era basata su prodotti e contenuti digitali. Leandro è stato uno dei primi a parlare di realtà virtuale e realtà aumentata in Italia e molto di quanto ipotizzato alcuni anni fa oggi sta arrivando alla portata di tutti.

Il secondo articolo di Wired parla di Microsoft e di Satya Nadella, in nuovo CEO che sta guidando questa azienda in una maniera inusuale rispetto il passato, usando l’apertura come strumento di innovazione. Un primo risultato di questa direzione lo darà sicuramente Microsoft Hololens, un nuovo device che concretizza quel sogno di convergenza appena ipotizzato con il Samsung Gear VR.

Guardate il video e capirete meglio di cosa parlo.

Questo è il nuovo oggetto dei desideri che molto presto cambierà il modo di lavorare su tanti aspetti, a partire dal supporto tecnico passando per la progettazione e il design senza tralasciare la parte ludica e di intrattenimento.

    Microsoft HoloLens

L’altro annuncio di Microsoft rende questo nuovo scenario ancora più interessante. 
Massimo Banzi, ha annunciato una partnership tra Arduino e Microsoft Windows 10.
Questo sarà il primo sistema operativo al mondo ad essere certificato per Arduino. Grazie a questo accordo potremmo integrare funzioni del sistema operativo controllando sensori, attuatori e quanto le nostre teste da makers ci possano far sognare. Motori, telecamere, oltre che Windows Remote Arduino e Windows Virtual Shields per usare dispositivi senza fili come se fossero collegati fisicamente ad Arduino. 
Hololens e Arduino mi fanno venire in mente degli scenari incredibili. Non vedo l’ora di metterci le mani, sporcarmele di bit e divertirmi a prototipare il futuro.

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