Alcuni anni fa in Inghilterra, durante la fiera dell’educazionale a Birmingham, ho conosciuto l’ingegnere meccanico Adrian Bowyer dell’Università di Bath, E’ stato lui, con il progetto open RepRap, la stampante 3D autoreplicante, ad aver reso accessibile il sogno non solo di autocostruirsi una stampante 3D ma di farlo con una cifra alla portata di tutte le tasche.

Dal 2006 al 2012 sono nati più di 300 progetti originati dalla matrice iniziale.
Su questa mappa potete riconoscere le varie famiglie che si sono ramificate dal ceppo iniziale.

 

Tra le varianti presenti in questo gigantesco albero notiamo una sorta di evoluzione partendo dalla complicatissima Darwin, passando per la Sells Mendel, per ramificarsi ulteriolmente sulla Prusa Mendel ed infine arrivare a progetti nuovi come quella della i3.

La i3 nasce dalla mente di un ragazzo ventiduenne di Praga,  Josef Prusa che ho avuto il piacere di conoscere alla fiera Italia Makers.

E’ una stampante costituita da un semplice telaio piano, in alluminio spesso 6mm, eppure molto robusta, composta da poche parti, in grado di stampare fino a 20x20x20cm (uno dei maggiori volumi di stampa in circolazione). L’evoluzione di questa stampante dimostra come la semplificazione porta a risultati incredibili.

Una bella descrizione di questo nuovo gioiello la trovate nel MakerBlog di Alessandro Ranellucci, colui che ha scritto il software Slic3r che è ad oggi adottato dagli utenti di tutte le stampanti presenti al mondo, dalle RepRap fino alle varianti commerciali.

Come ha risportato Alessandro nel suo blog, chi volesse costruire la versione “box frame” della i3 può trovare i file a questo indirizzo; consiglio di guardare le istruzioni di montaggio realizzate da Kliment per il kit venduto da RepRapSource.

Settimana prossima, il 16 e 17 febbraio per i festeggiamenti del primo anno di Officine Arduino e dell’apertura del Fablab,  sarà possibile partecipare au un workshop di autocostruizione della  Prusa i3 tenuto da Josef Prusa e Alessandro Ranellucci. Il workshop (che durera solo il sabato e la domenica) é in vendita sullo store di Arduino sia nella versione con stampante che senza, da spettatore.

Concludo segnalando che Unterwelt, l’hackerspace romano di cui fa parte Alessandro ed altri amici Makers, sta vendendo dei kit di montaggio della versione i3 in alluminio. I fondi saranno devoluti all’autofinanziamento di questo interessantissimo hakerspace di cui vi parlerò prossimamente.

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Una stampante Italiana, nata dalla mente dell’amico Simone Majocchi, è la 3Drag di Futura Elettronica.
Questa stampante è in grado di stampare oggetti di dimensione massima di 20 x 20 x 20 centimetri utilizzando filo di ABS o PLA da 3mm. Realizzata con profili di alluminio studiati per fissaggio ad incastro. La stampante utilizza il sistema X/Y per il piano di stampa e Z per il carrello.

Ecco Simone con la 3Drag allo stand Roland del Viscom Makers Campus 2012.

Maggiori informazioni e dettagli sul bel sito dedicato alla 3Drag.

Altro progetto tutto italiano è quello di Andrea Radaelli con il nome di Sharebot.

Il nome nasce dal primo prototipo che si chiamava Share-station (dall’idea che fosse una stazione di condivisione di oggetti reali), era molto simile alla Makerbot, ma per eliminare le ore di assemblaggio dei particolari in legno, Andrea decise di sfruttare la capacità di modellare il Dbond, un materiale conosciuto a chi si occupa di comunicazione visiva, che tramite una tecnica che prevede il taglio ed incisione, permette di montare la stampante in pochi minuti piegando e fissando le varie parti come fosse una scatola di cartone. 
E da questa tutta la serie di evoluzioni della specie. 
Sulla pagina dedicata della wiki RepRap tutte le informazioni per il montaggio della stampante 3D.

Chiudo questa breve panoramica con la famosissima stampante di Lorenzo e Luciano Cantini. Avete capito che sto parlando della RepRap Galileo creata dai Kentstrapper.


In questa foto Luciano al corso VIC Visual Interactive Communication con Arduino in Roland.

Come ogni grande invenzione, è iniziato tutto da una passione: la passione di creare, inventare, sperimentare e rischiare. Così Lorenzo e Luciano si sono lanciati in questa esperienza e hanno creduto fino in fondo nelle loro idee e capacità fino a dar vita a questa impresa familiare specializzata nella progettazione e produzione di stampanti 3D.

Ascoltate la passione espressa da tutta la famiglia in questo intervento a World Wide Rome maker edition.

I fratelli Cantini come Josef, Alessandro, Andrea, Simone sono tutti dei makers. Il loro divertimento consiste da sempre nel realizzare con le proprie mani gli oggetti più diversi, e ora quel passatempo per tanti di loro sta diventando un lavoro ma sopratutto sta restituendo enormi soddisfazioni come quella di essere parte integrante di questa nuova rivoluzione industriale.


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