Pochi giorni fa ha compiuto 30 anni un oggetto che ha contribuito a cambiare non solo la mia vita ma anche quella di molti miei coetanei: il mitico Sinclair ZX Spectrum.
Inquadriamo meglio il momento, era 1982 e la voglia di mettere le mani su un computer era tanta. Non avendo a disposizione università o grossi studi tecnici (unici possessori di computer) avevamo raccolto 100.000 lire per comprare, grazie all’amico Pippo Agli, maggiore azionista della colletta uno ZX-81.
Rimanevamo pomeriggi interi a casa di Pippo per programmare in Basic su quella tremenda tastiera a membrana.

Il limite di 1Kb era tremendo ma stimolante per creare codice sempre più compatto.
La passione era tale che finiti gli studi all’istituto tecnico per geometri decisi di iscrivermi alla facoltà di matematica di Catania. Era l’unica facoltà che avesse l’indirizzo informatico e questa prerogativa diede una spinta all’acquisto dello Spectrum, appena arrivato in Italia. Io avevo già scelto, anche se la guerra tra chi sceglieva Spectrum o Commodere64 era sempre più accesa. Ho un ricordo limpidissimo di mio padre che in negozio, pur avendo scelto la versione a 16k, decise di aggiungere altre 100.000 lire per regalarmi l’ebrezza della versione a 48k. 
Ringrazio ancora oggi mio padre per aver creduto non solo in me ma nel futuro dell’informatica e del personal computer che proprio con questa creazione di Sir. Clive Sinclair iniziava a diventare realtà.
La funzione PLOT restituiva sullo schermo della piccola televisione in bianco e nero splendide funzioni matematiche sotto una forma grafica mai vista prima. Iniziarono ad arrivare le prime cassette in edicola piene zeppe di giochi, utility e codici da studiare, coma la mitica “RUN” concepita dall’amico Simone Majocchi.
Tra i vari programmi che si trovavano in queste fantastiche cassette, raccolte e catalogate dal gruppo ZXSpectrum di Varese, ci sono stati dei titoli che hanno accorciato le mie ore di sonno. 
A parte il gioco di Manic Miner e successivamente quello di “Knite Lore” 
e della sua immensa mappa di gioco
Ci fu un programma di grafica che colpì la mia immaginazione. Era molto simile al MacPaint dell’epoca e non avendo un Mac era l’unico sistema per iniziare a disegnare qualcosa con il computer.
Il programma in questione si chiamava Cursor DRAW, ritrovato dopo estenuanti ricerche sul sito 
world of spectrum, il miglior sito dove trovare programmi ed emulatori dello Spectrum.
Tramite un Joystick riuscivo a spostarmi sullo schermo e disegnare figure geometriche di ogni tipo. Volevo andare oltre. Ho preso una foto di mia nonna Angelina e tramite una reprocamera l’ho ingrandita su fotomeccanica (pellicola trasparente) sul formato del mio televisore. Con dello scotch appiccicai la pellicola sul tubo catodico ed iniziai ad usare linee, curve e pixel per riprodurre sul computer la foto. Era l’embrione di uno scanner e questo il risultato di alcune ore di lavoro.
Credo che questa si possa considerare la mia prima opera in computer grafica. Era il 1984 ed avevo 19 anni. 
Sono felice di aver vissuto in prima persona questa rivoluzione e vedere oggi mia figlia maneggiare livelli e curve di densità su programmi di computer grafica nati da programmatori che sicuramente hanno avuto nello Spectrum la loro musa ispiratrice.

4 thoughts on “Uno Spectrum dal passato

  1. No assolutamente, ho avuto la fortuna di avere un papà informatico. Quindi già da piccolo ho potuto godere di queste meraviglie.
    Il primo fu l'Olivetti Prodest-PC-128s , una roba magnifica tutto basic.
    Lo spectrum che utilizzavamo noi era lo Zx , quello con l'arcobaleno per capirci, che credo sia la versione successiva. Andava a musicassette. Bellissimo

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