Più di venti anni fa ogni volta che l’amico colonnello mi girava di straforo l’ultimo software grafico era una festa. Lui non aveva idea a cosa servisse ma gli piaceva collezionare software. Aveva un armadio pieno di Floppy Disk da 720 Kb che una volta forati con una punta di trapano venivamo magicamente trasformati in floppy da 1440 Kb.

Proprio in quel periodo diedi in pasto al mio 386 con coprocessore matematico un software della Aldus nato per l’elaborazione delle immagini fotografiche, il mitico Photostyler della Tailandese Taiwanese Ulead.
Fu con questo software che ho approfondito l’uso della grafica raster in maniera professionale. Ricordo che la Aldus fu successivamente acquisita dalla Adobe e molte bellissime funzioni di questo software approdarono nel neonato Photoshop. (date uno sguardo alla barra degli strumenti…)
Uno dei primi lavori, per non dire il primo lavoro “serio” di fotoritocco lo realizzai con questo software. Scansione in bianco e nero con scanner manuale della Logitech, colorazione e elaborazione grafica in Photostyler.
Oggi sorridiamo davanti ad una elaborazione come questa. Venti anni fa era da effetto WOW. Era il risultato di sacrifici, studi, nottate e tanta passione. Pubblico questa foto in onore del 21 compleanno della musa ispiratrice, mia figlia Selene, che ha ereditato la passione per il mondo digitale, fotoritocco compreso!

3 thoughts on “Piccoli pixel crescono

  1. Ulead era di Taiwan, non Tailandia 😛 (Sempre Tai~ è :-P)
    Ho una curiosità: mi sono sempre chiesto se lo ScanMan faceva la correzione automatica di eventuali accelerazioni irregolari nella scansione oppure era compito dell'operatore andare il più costante possibile.

    Concordo che per l'epoca (1992?), una ricolorazione del genere di una foto in bn, è veramente da WOW!

  2. Credo che un trucco per imparare bene qualcosa è quello di spingersi oltre quello che dicono i manuali. Mi piaceva (e mi piace ancora) sperimentare procedure ed idee che non sono mai state fatte. … che ci volete fare, sono fatto così! 🙂

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