Mi ritrovo in Sicilia con il solito gruppo di amici da quando andavamo alle elementari. Sono passati più di trenta anni e non abbiamo perso la voglia di creare e di inventare sempre qualcosa di nuovo, di discutere del futuro con uno sguardo sul passato.

Nel gruppo sono il custode delle memorie. Catturo, memorizzo, conservo per poi tirar fuori al momento opportuno quel ritaglio di giornale o quella pellicola che abbiamo girato con la nuovissima cinepresa sottratta momentaneamente a mio padre sperimentando l’innovativa funzione “passo 1”.

La voglia di fare era la nostra “fame” che ci portava a sperimentare sempre cose nuove.

Questo quello che succedeva trenta anni fa ad Acate, piccolo paesino in provincia di Ragusa, con i miei amici di infanzia oggi professori di informatica, chirurghi acclamati, allenatori di calcio, sottufficiali dei carabinieri, commercianti ed anche politici.

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