C’era un periodo che le lettere si disegnavano a mano. Si usava la china o si disegnava a matita in speculare su striscie di carta gommata per poi tagliare, spellicolare e spruzzare vernici per creare comunicazione grafica, insegne, cartellonistica.
Poi arrivarono i trasferibili, R4, Letraset, gli episcopi, le reprocamere.

Che tempi…

7 thoughts on “Pre-digital

  1. La reprocamera era una grande “macchina fotografica” usata per lavorare in fotomeccanica. Praticamente si posizionava un originale su di un piano e lo si fotografava inserendo una pellicola ad alto contrasto. Questa pellicola diventava il negativo dal quale riprodurre altri formati dell’oggetto o grafica fotografata.
    Il risultato finale era una pellicola trasparente che veniva usata come chichè per serigrafia, tipografia, tampografia, ecc.

    Questa una descrizione da assoprint
    http://www.assoprint.it/Pagine%20ASSO-ITA/Catalogo/Cat%202/3.html

  2. Che spettacolo! Avrei tanto voluto esseri anche io in quei tempi… ora vado di sotto e leggo un po’ di manuali nella biblioteca del posto in cui lavoro, solo per staccare gli occhi dallo schermo

  3. @energio

    Fra qualche anno racconterai che usavi un blog per raccogliere e condividere le tue idee e scrivevi il tutto usando una tastiera di plastica.

    E li tutti a ridere a crepapelle.

    Il nostro presente sarà il passato del nostro futuro.

  4. Un giorno del lontano 1975, mentre mi trovavo a casa tua mi hai detto: “Andiamo in cucina che ti faccio vedere una cosa”. Era la TV a colori! Cose dell’altro mondo. Un saluto da Vincenzo C.

  5. La TV a colori…..
    Ogni pomeriggio iniziavano le trasmissioni sperimentali con il solito giardino, lo zoo, le zebre e i pappagalli. Li avrò visti centinaia di volte.

    Per le innovazioni credo di aver preso da mio padre che amava essere al passo con i tempi.
    Ma di questo ne vorrei parlare in un prossimo post.

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