Oggi ho saputo che alcune persone non possono venire ad un corso di aggiornamento (gratuito) perchè non hanno tempo da perdere, perchè hanno da lavorare.

Allora gli ho raccontato questa storia tratta dal bellissimo libro di Stephan Coveyle 7 regole per avere successo”.

Supponiate che in un bosco v’imbattiate in un uomo intento febbrilmente a segare un albero.
“Cosa state facendo?” chiedete.
“Non vede?” è la secca risposta. “Sto segando questo albero”.
“Ma lei sembra sfinito!” esclamate. “Da quanto sta segando?”.
“Più di cinque ore”, è la risposta, “e non ne posso proprio più ! E’ un lavoro massacrante”.
suggerite. “Beh, perchè non si ferma per qualche istante ad affilare la lama della sega?””Sono sicuro che farete molto più in fretta”.
“Non ho tempo di affilare la lama”, rispose l’uomo in tono irritato. “Sono troppo impegnato a segare!”.

Il modello de Le Sette regole per avere Successo è una teoria applicabile alla nostra vita personale, sociale e lavorativa. Secondo Covey, i nostri paradigmi influiscono sul nostro modo di interagire con gli altri, che a sua volta influisce su come gli altri interagiscono con noi. Di conseguenza Covey sostiene che qualsiasi programma efficace di auto-aiuto deve cominciare con un metodo “dall’interno all’esterno„, piuttosto che osservando i nostri problemi come “se ne siamo al di fuori„ (un approccio dall’esterno all’interno). Dobbiamo cominciare esaminando il nostro proprio carattere, i nostri paradigmi ed i nostri motivi.

Le 7 regole:

  1. Sii proattivo. Ciò è la capacità di controllare il suo ambiente, piuttosto che l’opposto, come è così spesso il caso. Controlla il loro proprio ambiente, usando l’auto determinazione e la capacità di rispondere alle varie circostanze.
  2. Comincia con lo scopo finale già in mente. Questo significa che devi potere vedere il risultato desiderato e concentrarti sulle attività che contribuiscono a raggiungere quello scopo.
  3. Metti le prime cose al primo posto. devi gestire la propria persona. Personalmente. Covey dice che l’abitudine numero 2. è la prima, o la creazione mentale; l’abitudine 3 è la seconda, o la creazione fisica.
  4. Pensa vincere/vincere. Questa è la funzione più importante della leadership interpersonale, perché la maggior parte dei successi sono basati su sforzi comuni. Di conseguenza lo scopo deve essere soluzioni vincere/vincere per tutti.
  5. Cerca prima di capire e poi di essere capito. Sviluppando e mantenendo rapporti positivi attraverso la buona comunicazione, devi essere capito dagli altri e puoi capire gli altri.
  6. Lavora in sinergia. Questa è l’abitudine della cooperazione creativa: il principio secondo il quale la collaborazione verso il raggiungimento di uno scopo permette di realizzare spesso di più, di quanto potrebbe essere realizzato dagli individui che lavorano indipendentemente.
  7. Affila la sega. Dovremmo apprendere dalle nostre esperienze precedenti. E dovremmo incoraggiare gli altri a fare lo stesso. Covey vede lo sviluppo come una delle funzioni più importanti per potere far fronte alle sfide e per aspirare a livelli elevati di abilità.

4 thoughts on “Affila la lama

  1. Lo sai Giovanni, che è proprio vero il fatto di poter apllicare queste regole anche alla vita personale? Io senza saperlo tra domenica, lunedi e martedi l’ho fatto. Venivo da una settimana, personalmente parlando, difficilissima. Applicando quelle regole a mia insaputa, ne sono uscito fuori. Fino ad ora non sapevo dargli una classificazione, leggendo però il tuo post ora posso farlo. E se ha funzionato nel personale, sono sicuro che potrà servire moltissimo anche in ambito lavorativo. Alessandro

  2. La lettura di questo libro è una scoperta continua. Praticamente ti insegna come gestire la tua vita (personale e professionale) in modo veramente efficace. Il cambiamento di ognuno di noi deve avvenire dall’interno. In maniera indolore, basato sui comportamenti quotidiani.

    Il “successo” personale si riproduce automaticamente nel “successo” lavorativo.

  3. l’evoluzione rende l’uomo unico. se non hai tempo per aggiornarti ed evolverti puoi anche considerarti una pianta che nasce, cresce, da i frutti e muore senza contornarsi di altro. si risparmia molto più tempo a “perder tempo”

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