“Ho un’idea piuttosto semplice che vi ripeterò ancora e ancora fino a quando non ci crederete, ed è quella che noi tutti siamo dei creatori. Lo credo davvero. Siamo tutti dei creatori. Siamo nati creatori. Abbiamo questa capacità di creare le cose, di afferrare le cose con le mani. Noi usiamo parole come ‘afferrare’ metaforicamente anche per indicare la comprensione di qualcosa. Noi non viviamo semplicemente, ma creiamo; creiamo cose”.

Sono le parole di Dale Dougherty che ho avuto l’onore di conoscere personalmente al Maker Faire di New York da quale sono appena tornato. Dale è un vulcano, un passionale, non solo è stato il visionario che ha coniato la parola “Web 2.0” ma è stato colui che ha creato la rivista Make e successivamente, nel  2006, a Santa Monica in california, ha fatto nascere il Maker Faire, un evento per celebrare artigianato, arti e mestieri, ingegneria, progetti scientifici e DIY (Do-It-Yourself).


Questo è il succo della sua presentazione a TED

Vivendo in prima persona il Maker Faire tutto questo diventa tangibile. Trovi la gioia delle persone nel condividere la propria idea, la propria creazione. 
Le parole sono sempre poche per descrivere l’energia che permeava i due giorni alla Hall of Science di New York.
La presenza di tanti bambini, accompagnati dai genitori che si cimentavano a creare il primo gingillo elettronico nelle varie “scuole di saldatura” disseminate nella vastissima area del parco fa capire che c’è molto di più che una semplice visita ad una fiera.

Tutto questo ti prende, ti “acchiappa” e non vi nascondo che mi sono portato a casa un bel po di Kit con i quali creare qualcosa.

Il primo lo abbiamo completato con mia figlia Matilde in giorno stesso del mio arrivo in Italia. Matilde era la prima volta che prendeva un saldatore in mano. Si è pure bruciata ma il dolore è stato ampliamente coperto dalla felicità quando ha visto prendere vita l’oggetto che lei stessa aveva costruito vite dopo vite, saldatura dopo saldatura.

Parliamo dell’Useless Machine, un progetto che potete ricreare leggendo le istruzioni su Instructables  o se volete accellerare i tempi (come me) potete comprare il kit da montare sul sito Solarbotics.

Questo il risultato finale, dopo un paio di orette di salta, taglia, avvita, monta con Matilde.

Non avete idea le risate di Matilde appena ha acceso il pulsante la prima volta. Ci sarà un motivo perchè si chiama “Macchina inutile”. Una fantastica macchina che si spegne da sola. Inutile come macchina ma utilissima per avviarci ad secondo Kit. Un braccio meccanico robotico.

Pian pianino ci stiamo avvicinando alla conclusione del progetto che avrà questa forma.

Finito questo, non ci accontenteremo e passeremo ad automatizzare il braccio robotico.
L’idea è quella di usare il nostro Arduino per prendere il controllo delle 5 leve e settare dei posizionamenti preselezionabili per far compiere dei movimenti precisi alla nostra nuova creatura.

Non è difficile, basta iniziare. Basta spegnere la TV, portare qualcosa di diverso ai nostri ragazzi, iniziare per primi e loro vi seguiranno a ruota. Non sono cose da vedere ma esperienze da fare. Come ci insegna Bruno Munari bisogna usare la plurisensorialità, coinvolgere e appassionare i nostri figli, suscitando in loro la voglia di creare e di sperimentare, ma soprattutto di giocare insieme a noi genitori riscoprendo gioie che avevamo dimenticato.

2 thoughts on “Siamo tutti creatori

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