Approfitto dell’argomento scuola discusso nel post precedente in merito agli esami di Selene per rendere pubblici i miei pensieri su questo delicato argomento.

Alla domanda: “quale facoltà ha scelto tua figlia? “, la mia risposta: “Selene non andrà all’università” fa entrare amici e conoscenti in uno stato “confusionario” in quanto non si spiegano le motivazioni di questa decisione.

Fortunatamente non sono l’unico a pensarla in questo modo, anzi vorrei farmi aiutare da alcuni illustri pensatori per rendere più chiara a voi tutti questa motivazione che condividiamo in famiglia.

Inizio con alcuni appunti tratti dal libro di Seth Godin “La mucca viola”.



“Dove abbiamo imparato la paura di sbagliare? Per la maggior parte l’abbiamo imparata a scuola. E’ li che abbiamo iniziato a pensare che conveniva starcene al nostro posto, colorare il disegno senza uscire dai margini, non fare troppe domande durante la lezione ed eseguire il compito nel modo in cui ci viene richiesto.

Gestiamo le nostre scuole come fossero fabbriche. Disponiamo i ragazzi tutti in fila, li dividiamo in lotti di produzione (che a scuola si chiamano classi) e ci sforziamo con ogni mezzo di non avere pezzi difettosi. Nessuno che emerga, nessuno che rimanga indietro, che corra in testa o esca dai ranghi. Essere cauti, seguire le regole: sembrano questi i mezzi migliori per evetare di sbagliare. A scuola può darsi che sia davvero così ma queste regole stabiliscono per noi (anche per il vostro corpo?) un tracciato predefinito che risulta molto pericoloso, perchè alla fine conduce al fallimento.

In un mercato affollato, seguire le regole significa fallire, non emergere equivale ad essere invisibili.”

Altra persona che mi ha colpito oltre per la chiarezza degli argomenti, sopratutto per il suo speaking e la sua simpatia è Sir Ken Robinson. Mr. Ken è uno dei principali ricercatori sull’argomento istruzione, creatività e innovazione, espone il suo pensiero sul tema dell’istruzione durante una sessione di TED del 2006. La base del suo discorso è il valore della diversità fra le persone, lui si chiede perché in tutti i sistemi scolastici mondiali non vengano sviluppate in manera approfondita le attitudini artistiche e la creatività?

In particolare non c’è sistema scolastico che analizza la metodologia basata sull’accettazione dell’errore umano. Si tenda a creare una massa di uomini che usano la testa solo come sostegno del corpo.

Vi consiglio vivamente di seguire questa presentazione di 18 minuti con i sottotitoli in Italiano. E’ veramente imperdibile.

Link al video con sottotitoli italiano: “la scuola uccide la creatività”

Si può capire di più di questo cambio di paradigma analizzando quanto scrive George Siemens, ideatore del connettivismo, in questa presentazione.

Una raccolta di pensatori inerenti l’educazione scolastica e il vero apprendimento la si trova su questo post di Robin Good.

Educazione Scolastica E Il Vero Apprendimento: Un Paradigma In Cambiamento. Il Nostro Sistema Didattico Ha Fallito?

  • George SiemenseLearnSpace

    La maggior parte delle cose che ho imparato dal sistema di istruzione formale non ha avuto necessariamente un enorme impatto su dove sono ora e su cosa sto facendo oggi.

  • Jay CrossInternet Time Blog

    Le scuole sono per la socializzazione, non per l’apprendimento.
  • Gerd LeonhardMedia Futurist

    Le università fanno i loro interessi, e penso che sia una cosa naturalissima visto e considerato che devono auto sostenersi.

  • Nancy WhiteFull Circle Associates

    E’ come se le persone entrassero a scuola in “modalità punteggio” piuttosto che per il puro apprendimento.

  • Teemu ArinaDicole

    Penso che in futuro si potrà imparare da più fonti, da più persone provenienti da diversi sistemi di formazione sia del passato che del futuro.

  • Stephen DownesStephen’s Web

    penso che i miei figli saranno in grado di ottenere dalla vita ciò che vogliono anche senza una laurea, ma ovviamente dipende dalle loro scelte.

Per me imparare oggi significa essenzialmente essere connessi alle altre persone, poter trovare le informazioni nel momento in cui ne abbiamo bisogno.

A voi le conclusioni, io ho già deciso.

3 thoughts on “Il nostro sistema didattico ha fallito?

  1. Il paradosso è che proprio all'univesità mi/ci veniva richiesto di emergere di essere creativi. Ma il contesto ed il comportamento dei docenti è quello descritto nell'articolo di Giovanni.
    In pratica all'università non insegna un lavoro, da una formazione umanistica. In nome dell'umanesimo si tradiscono tutti i suoi ideali (altro paradosso).

  2. Difficile non essere d'accordo…
    Va detto che ci sono anche eccezioni, date da insegnanti che sanno insegnare, ambienti di studio "positivi" e stimolanti (penso al periodo della mia tesi di laurea, che da sola ha riscattato un decennio abbastanza deprimente di studio) ma il problema è proprio il fatto che siano eccezioni…
    Grazie per lo spunto di riflessione. Credo che comprerò il libro di Godin.

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