Si chiama Claudio Di Bene ed è un professore grafica pubblicitaria a Lanciano. Lui ama definirsi Uomo tecnologico o ancor meglio guerriero tecnologico. Quest’ultima definizione è legata alla similitudine del copricapo del guerriero di Capestrano, scultura ritrovata nelle vicinanze dell’Aquila che raffigura un guerriero Piceno.
L’amica Patrizia di Lanciano è stata una sua studente e ci racconta: “Ormai sono anni che lo conosco e mi ha fatto mettere anche quegli occhiali dove vede video e immagini ma vede anche la strada. Un insegnante unico nel suo genere (nel senso che ci assegnava qualcosa poi si perdeva nei meandri delle sue foto davanti a un Mac). Aveva sempre tra le dita un cartoncino color arcobaleno, arrotolato. Gli è servito per smettere di fumare. Andava in giro con una Panda scassata e diceva sempre che non importava, la tecnologia era più importante di una macchina. Viaggia, disegna, è sempre in giro per la città precisamente come in questa foto. Lanciano è abituata a vederlo ogni giorno così.

I suoi discorsi iniziano con “come stai” e finiscono sempre in discorsi sulla tecnologia, sulla fotografia. Si diverte molto a guardare le reazioni della gente alla vista del suo aspetto. Un po’ ci sguazza ma è un amante vero di tutto quello che indossa.”

La sua è una forma d’arte. Lui è una sorta di performance vivente che suscita curiosità e simpatia. Non ha un sito ma andando su Google e digitando “Tech Man” la prima foto che appare è la sua. Un grande.

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