Premessa 1: 1980
La fantascienza è stata sempre nel mio cuore. Ho un ricordo molto vivido di un libro che lessi da ragazzo e che mi fece conoscere l’amico Ing. Roberto Vacca non solo come divulgatore e saggista ma anche come scrittore di fantascienza. Il libro in questione è “Il robot e il minotauro”.

 Questo libro narra del dottor Mino Dauro che riuscì a far funzionare il suo cervello come un computer con un “semplice” intervento chirurgico. Ha praticamente generato una “presa” suo nervo ulnare per connettersi con stampanti, auto e tutto ciò che accettava dati numerici digitali.

Premessa 2: 2004
Nel 2004 dopo una brutta caduta in bici mi ruppi il polso e mi impiantarono un “accrocchio” per rimettere a sesto l’articolazione.

Quel’anno andai in Giappone per il meeting annuale Roland. Durante una sessione di presentazioni mi avvicinai  al moderatore della sessione e, dopo aver camuffato un cavetto USB nella protesi gli dissi se poteva caricare la mia presentazione. Kevin mi disse: “ma è su quel coso?”. Io gli risposi: “no, è tutta in testa, questo oggetto mi serve solo per poterla trasferire.” .
Di ritorno dal Giappone, dopo essermi levato l’apparecchio ortopedico, una vite ha creato una sorta di “foro” che appare solo se muovo il polso in un determinato modo.

2011
Mia figlia Marzia per il suo 18 compleanno ha deciso di autoregalarsi un tatuaggio. Per avere conforto su questa pratica tribale ha richiesto la presenza del suo papà che tra l’altro è anche amico di vecchia data con il tatuatore.  Collego i punti e a 45 anni suonati decido di tatuarmi anch’io.

… e funziona davvero!

5 thoughts on “Il Robot, il minotauro e il tatuaggio

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