Appena arrivato ad Acate, mio paese natio, vado a trovare mia sorella Fiorella alla sede del giornalino “I 4 Canti” del quale parlerò in un prossimo post e ritrovo nel cortile del castello (sede della redazione del giornale) gli amici Alberto Gulino, Ennio, Peppe, Mario, il preside della scuola elementeare “Cap. Puglisi” Sebastiano Lima e tanti altri erano intenti a realizzare una impresa in tempi brevissimi. La pioggia aveva cancellato le tracce dello schema dell’infiorata. Si doveva ricominciare da zero e c’era solo una notte a disposizione.
L’infiorata è una forma artistica che utilizza fiori o petali per dare colore e forme al soggetto da riprodurre.
Si inizia dalla torba che delimita le aree suddivise come una vetrata artistica
Alberto, Peppe e Franco applicano la torbaVerso l’una di notte il lavoro si era portato avanti. Anch’io ero stato coinvolto dagli amici. Sinceramente non me lo sono fatto dire due volte. Trovare un gruppo di persone che con vera passione decide di realizzare gratuitamente qualcosa di unico in occasione della festa è per me un invito a nozze.
Ore 01:00
Per questa opera sono occorsi più di 10 mila gerbere di diversi colori. Tutte le classi della scuola elementare hanno contribuito per due giorni a spetalare i fiori. Per realizzare i particolari degli incarnati sono stati utilizzati legumi secchi quali lupini, lenticchie, fagioli e fave secche.
L’indomani gli acatesi e i pellegrini accorsi ad Acate per la festa di San Vincenzo hanno potuto ammirare questa splendida opera che avrà vita breve. Prima del primo Maggio dovrà esser smantellata per lasciare libero il cortile del castello in quanto dovranno girare delle scene di un film.
Pochi giorni di esposizione, più di cinquemila visitatori. Sono sicuro che questo egregio lavoro rimarrà per sempre nei pensieri di coloro che l’hanno ammirato e in particolar modo di coloro che l’hanno creato.
faccio i miei complimenti ai maestri infioratori Peppe e Alberto. sono sprecati ad Acate. Un opera Fantastica.