Una delle più belle e chiare definizioni di globalizzazione l’ho sentita da Mario Picchio. “Immaginate un paese dove il fornaio, l’elettricista il barista, tutti gli abitanti si conoscono e effettuano le loro transazioni monetarie o scambi culturali tra loro. Immaginate adesso che questo paese avvolga tutta la terra. Il dottore adesso si trova in India, il sarto in cina, ogni transazione sia di tipo culturale che monetario non ha limiti fisici. Questa è la globalizzazione.”
In questi giorni sono nel mio piccolo paese in Sicilia e anche una semplice passeggiata ti porta ricordi di cose passate ma non dimenticate.
Mio nonno, dal quale ho ereditato anche il nome, era il presidente di una società operaia di mutuo soccorso. Praticamente chi si iscriveva, mettendo una piccola quota poteva ottenere un prestito o un aiuto nei momenti di bisogno. Avevano creato una bella libreria e si potevano leggere tutti i quotidiani che erano resi disponibili a tutti gli iscritti.
Lui credeva tantissimo in questo.
Oggi io credo tantissimo in questo. Vivendo in una realtà basata sulla globalizzazione, ho creato insieme a Roland una piccola società di mutuo soccorso. Gli artigiani tecnologici che hanno il loro punto di ritrovo nel forum di Yahoo, non fanno altro che fare quello che si faceva nel paesino, la condivisione dei beni.
In questo caso condividiamo globalmente un bene che non ha prezzo… la conoscenza.

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