Ci sono persone con le quali entri subito in sintonia. Leandro Agrò, meglio conosciuto come leeander, è uno di questi. Essendo personalmente appassionato di realtà aumentata il blog di Leandro era estrema fonte di ispirazione per la mia insaziabile curiosità. Dallo stimare una persona a diventare amici il passo è più breve di quanto si pensi. Dai primi contatti via Facebook, poi Skype, la legge dell’attrazione ci ha portati a World Wide Rome che ci ha visto entrambi relatori in questo splendido evento. Entrambi parlavamo di Makers. Entrambi proveniamo dalla Sicilia. Anch’io come lui mi sento “ibrido”. Se volete capire di più questo concetto vi consiglio di leggere questa intervista a Leandro redatta da Anna Coluccino.

Gli Ibridi sono il fulcro di Frontiers of Interaction,  un evento che Leandro insieme a Matteo Penzo, Massimo ed altre fantastiche persone come Marcello, Paola, Matteo e Gianfranco  hanno creato per anticipare al pubblico tecnologie e trend del futuro (si parlava di web 2.0 nel 2004, second life nel 2006 o Internet delle cose nel 2008). Un insieme di conferenze per gente “ibrida”, un modo per coinvolgere le persone in un flusso di energia, conoscenza e visione.

 La location è Cinecittà a Roma, posto magico, ancora più magico se si dispone di uno megaschermo di 1025 pollici, avete letto bene, uno schermo con una diagonale di 25,6 metri con le proporzioni cinematografiche di un doppio 16/9 ossia un magico 32/9. Quando entri in sala senti qualcosa di adrenalinico. La grafica riprendeva i migliori spunti dell’iconografia geek. Uno spettacolo per gli occhi.

Con gli stessi loghi si voleva creare una sorta di percorso per accompagnare le persone allo studio 10 di ciniecittà. L’amico artigiano Sergio Baselice ha provveduto alla stampa e applicazione delle icone sull’asfalto.

Nonchè alla realizzazione dei fantastici paletti indicativi che accompagnavno l’ingresso a FOI.

Mi è stato chiesto di portare una stampante 3D per far toccare con mano la semplicità di alcuni processi inpensabili sino a qualche anno addietro. La Roland iModela, nella sua valigetta, è lo strumento più Geek che abbiamo in Roland ed era perfetto per questo evento.

Mi ero portato dei rettangolini in plexiglass che fresavo per la gioia di chi voleva saperne di più di questa tecnologia. Anche RAI2, con i curatori della rubbrica “Costume e società” sono rimasti attratti da questo gioiellino tanto che hanno chiuso il loro servizio per il TG2 proprio con il loro logo da me fresato in pochi secondi.

L’evento si è snodato in due giornate, la prima molto interattiva, basata su workshop e l’altra molto simile a un TV Show ma decisamente più figa!

Sarebbe troppo lungo andare a descrivere ogni singolo workshop o seminario.
Leandro ha scritto uno splendido riassunto e publicis healthware un altrettanto esaudiente report in ebook. Leggeteli entrambi e non ve ne pentirete.

Molti gli articoli apparsi nella rete, come quello del sole24 ore su Tanya e il suo occhio bionico,
o quello dell’introverso Paolo, che sul suo blog, Postmodern View, mi cita come: “L’artigiano digitale italiano, il vero Maker tricolore. Uno e unico, sono certo che sapete di chi parlo”

Devo dire che questo tipo di incontri è già pagato solo per quante persone conosci, quanti nuovi incontri e idee che scopri. Personalmente adotterò alcuni consigli catturati nel workshop di Luke Williams sull’innovazione dirompente, applicati al mondo del Visual communication per il mio prossimo seminario di Viscom 2012.

Ho promesso a Leandro, a Matteo, Marcello e altri amici dell’oganizzazione che personalmente e possibilmente aziendalmente vorrei contribuire attivamente alla prossima edizione di Frontiers.

Alla domanda sul “perchè” di tutto questo, Leandro e Matteo, rispondondo dicendo che portare cultura in Italia è un impegno per lasciare ai nostri figli (nella foto le due Francesche) il paese che noi vogliamo che sia.

Nello scegliere tra Evolvermi, Emigrare o Estinguermi, io, come tutti gli ibridi di Frontiers, ho scelto la prima opzione.

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